martedì, gennaio 13, 2009

L' Italia vista dagli altri


Pur sapendo che il nome di questo blog dovrebbe richiamare al rapporto Italia-Brasile, per questa volta si fa uno strappo per parlare invece del rapporto Italia-USA (avendo trascorso un anno a Washington, mi sembra comprensibile).
Ho letto di recente un' intervista all' ambasciatore americano in Italia: Ronald P. Spogli. Nell' intervista, un po' propagandistica di quegli stereotipi (e nn per questo falsi, anzi) legati alle attrazioni turistiche, alle bellezze nascoste e sparse per tutto il territorio italiano, Spogli ha anche fatto alcune critiche. Certo, dell'Italia non si può parlar male, perché l'Italia è bella...l'unico problema - sembra - sono gli italiani. L'ambasciatore americano, discendente umbro, critica la mancanza di comunicazione e dialogo fra le istituzioni e le varie aree in cui l'Italia eccelle. Ovvero, Spogli dichiara che l'Italia, in molti campi, si distingue moltissimo per i suoi risultati (basti pensare a design, arte, cucina, vini, motori, IT), ma manca un dialogo tra la ricerca e l'industria, tra l'università e le imprese.
Nonostante ciò, se da una parte gli Italiani guardano agli Americani con ammirazione, d'altra parte gli Americani nutrono una certa ammirazione per l'Italia (e, si faccia attenzione, non ho detto per gli Italiani) e ci vanno volentieri per studio - sì, nelle università Americane sempre più presenti in Italia, quasi a corroborare il fatto che l'Italia di per sé è bella e ammirevole, ma gli Italiani... E infatti, gli Americani trascorrono volentieri le loro vacanze in Italia, magari anche per praticare un po' l'italiano che imparano a scuola o all'università (sembra che sia la quarta lingua straniera più studiata negli USA).
Ed è quindi sempre l'Italia, con i suoi sapori, i suoi vini, la sua arte (50% del patrimonio mondiale, fa notare l'ambasciatore), la sua storia ad accattivare gli stranieri...e il ruolo degli italiani?

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